domenica 8 gennaio 2012

CURIOSITA'

I gatti Siamesi hanno salvato la principessa del Siam dai coccodrilli?  


I gatti siamesi, hanno, in genere, una coda lunga ed affusolata. Ne esiste però una variante con la coda molto più corta, che termina con un ingrossamento che sembra quasi un “nodo”. A tal proposito esiste una leggenda. Il re viveva in un magnifico palazzo di fronte al quale c’era un grande parco ed una piscina che comunicava, con uno stretto passaggio, con un fiume, popolato da coccodrilli, che scorreva nei pressi. Il re amava molto i gatti e ne accoglieva un gran numero nella sua residenza. Aveva anche una giovane figlia, luce dei suoi occhi. Un giorno, dovendo allontanarsi e preoccupato per la principessa, chiamò i gatti, raccomandò loro di vegliare e prendersi cura della fanciulla in sua assenza e partì. Faceva molto caldo e la principessa decise di ristorarsi con un bagno in piscina. Senonché, mentre lei sguazzava con un certo numero di gatti di guardia attorno al bordo, un famelico coccodrillo imboccò il passaggio che portava dal fiume alla piscina per farsi un sol boccone della fanciulla. Allora, i gatti si precipitarono sulle sponde del passaggio e, agitando le loro code nell’acqua, distrassero il coccodrillo dando alla principessina il tempo necessario per mettersi in salvo. Però, nel frattempo, il rettile aveva già mozzato le loro appendici caudali con un solo morso. Da quel momento, secondo questa leggenda, i gatti siamesi si dividono in due famiglie: quelli con la coda lunga, che erano rimasti nel Palazzo, sono i gatti “del tempio” e quelli che avevano sacrificato le loro code per salvare la principessa sono i “gatti della piscina”.

I gatti piangono la morte di un compagno?


I gatti piangono la morte di un compagno?


Nel 1995 ho fatto un'indagine relativa al cambiamento di comportamento nei gatti anziani. Era impossibile non toccare il concetto di lutto felino. 
Molti dei 1236 padroni intervistati, insieme ai questionari compilati, mandarono lettere di accompagnamento che furono ottime fonti di informazione. Il maggiore numero di lettere alla morte di un gatto amico. Quasi la metà dei felini presi in esame era sopravvissuto a un altro e il 60% di essi mostrava una qualche reazione visibile alla perdita. A esserne particolarmente interessati sembravano i siamesi, i burmesi e i birmani. Quasi tutte le reazioni riportate parlavano di ricerche e chiamate. Alcuni dissero che i loro gatti erano diventati più affettuosi ed esigenti: altri che il gatto sopravvissuto era migliorato moltissimo e sembrava più contento dopo la perdita dell'altro.
Non credo che questo "lutto" sia un comportamento esclusivo dell'età anziana. Esempi simili sono stati riportati su gatti più giovani. L'età assume una certa rilevanza sui due gatti che hanno trascorso molto tempo insieme, perché le abitudini e la mancanza di cambiamento sembrano essere più apprezzati con l'avanzare degli anni. La perdita di un amico di vecchia data crea profondi di cambiamenti familiari, uomini tristi, variazioni di abitudini e l'assenza di una parte della famiglia, probabilmente alla base dei miagolii strazianti mirati a far tornare le cose alla normalità. A volte l'introduzione di un gattino riesce a frenare il comportamento abnorme occupando la mente con un nuovo interesse. Ma c'è anche il rovescio della medaglia: padroni che raccontavano di come il gatto superstite fosse "rifiorito" alla morte dell'altro. Sembra che l'oppressione passiva tra gatti diventi evidente solo quando il gatto dominante non c'è più.
Se il vostro gatto ha perso il compagno e sembra addolorato, allora è importante mantenere nei limiti del possibile le normali abitudini. Non preoccupatevi se per un paio di giorni non mangia; in genere l'appetito ritorna abbastanza velocemente. A un gatto che ha perso il compagno si può dare qualche goccia di Honeysuckle, sempre previa autorizzazione del veterinario.
Prima di correre a comprare un altro gattino che "sostituisca" quello morto probabilmente vale la pena aspettare di vedere le reazioni del gatto superstite. 
Se avessimo perso il partner ci farebbe davvero piacere che ci portassero in casa, anche con le migliori intenzioni, un estraneo per sostituirlo? 
Se il gatto soffre per quel compagno particolare, forse è meglio permettere alla cosa di evolvere naturalmente e aspettare che il tempo guarisca le ferite. Se, al contrario, il gatto "rinasce", saprete di aver preso la giusta decisione. Nel caso continui ad aggirarsi per casa come un'anima in pena allora potreste provare ad affiancargli un gattino.

Fonte: "Cat Detective" di Vicky Halls